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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

L'Avanguardia e la tecnica

Parole in Libertà Il  Manifesto futurista  e il Manifesto tecnico della letteratura futurista  parlavano chiaro. Secondo il credo futurista niente poteva rimanere immutato. Fedeli sostenitori dell’ingresso dell’Italia in guerra avevano un modo tutto loro di concepire anche la letteratura e l’arte. All’interno della rivista “Poesia” i futuristi pubblicano i loro scritti. Buzzi, Cavacchioli, Folgore, Palazzaschi, Govoni e lo stesso Marinetti erano i principali autori. Queste poesie sono non-poesie. Narrano in un modo diverso. Costituiscono una sorta di “poesia visiva”. Guardare per capire su Studio7am.it. Aeropoesia futurista "Le aeropoesie trovano nella Radio il loro veicolo naturale Se invece vengono fissate sulla carta subito questa si muta in una volante e bene aerata pagina di cielo con purissime sintesi sospese e viaggianti a guisa di nuvole" (F.T. Marinetti, L'aeropoesia. Manifesto futurista ) La prima apparizione del termine «aeropoesi

La prima star dalla letteratura italiana

«… Venga a Fiume d'Italia, se può. È qui oggi la più risonante aria del mondo. E l'anima del popolo è sinfoniale come la sua orchestra. I Legionari attendono il Combattente che un giorno condusse il coro guerriero» (D'Annunzio, Invito a Toscanini, 1920) "D'Annunzio r ifiuta la mediocrità del mondo borghese, reazionario. Ci dice che nel mondo la Poesia deve comandare... Questo Alessando Manzoni non l'avrebbe fatto MAI" (E. Camurri - I Grandi della Letteratura italiana - RaiPlay) Tutti conoscono D'Annunzio. Non il poeta, ma l'esteta, l'altezzoso aristocratico nemico della mediocrità, il divo, l'icona, il mito, la figura che che lui ha costruito per tutta la vita.  A partire da Primo Vere e dalla storia della sua finta morte.  1881 si trasferisce a Roma dove, appena diciottenne, si fa già conoscere nelle cronache mondane che scrive (fa il giornalista) e alimenta: amori duelli . 1889, quattro anni dopo "Così parlò Z

Caratteri della poesia del 900

Per i Simbolisti a partire da Baudelaire la poesia è fatta di immagini ed evocazioni, tesa a scoprire le corrispondenze e i rimandi ( Uso di analogia e similitudine e in generale dei traslati o tropi) Mata Zambrono “filosofia e poesia”  Altra caratteristica la ricerca esasperata della forma ( avantesti di Ungaretti.) Lotman e i formalisti russi Sguazzano in questa belletta. Vedi posta commistione poesia prosa (linea lombarda anni 60 Loi, Erba, Giudici) Frequenti forestierismi e recuperi depialettali ( molti poeti sono traduttori: Unga, Caproni, Montale, Luzi) Ironia e autoironia Rare misure regolari Poche rime e strane Ricorre il parallelismo Prevale il frammento ( si guarda al pezzetto, non al testo complessivo) Alternanza detto/non detto (gli spazi bianchi dicono tanto) Sinestesie Tecnicismi specialmente nell’ambito lessicale (termini tecnici, scientifici, botanici etc...) Conglomerati lessicali figli del Futurismo  Parole singolari al plurale  Si sopprime l’artico

Una lezione in meno: togliamoci un dente, anzi due

Dal 1860 in poi gli artisti hanno davanti a sé tre sentieri: quello del Positivismo, quello del Decadentismo... e il solito Classicismo Anzi due per dopo Natale studiatevi il quadro storico del Decadentismo insieme alla professoressa Philippa Ferro (prendete appunti) o su questo vecchio (quanto alla grafica) e ben fatto Quanto ai contenuti) sito web