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La propaganda Augustea e le pietre di Urbs Salvia

From La classe perfetta : La propaganda Augustea:


Livia, sono gli occhi tuoi pieni che mi hanno folgorato un pomeriggio andato al cimitero del Verano. Si passeggiava, io scelsi quel luogo singolare per chiederti in sposa – ti ricordi? Sì, lo so, ti ricordi. Gli occhi tuoi pieni e puliti e incantati non sapevano, non sanno e non sapranno, non hanno idea. Non hanno idea delle malefatte che il potere deve commettere per assicurare il benessere e lo sviluppo del Paese. Per troppi anni il potere sono stato io. La mostruosa, inconfessabile contraddizione: perpetuare il male per garantire il bene. La contraddizione mostruosa che fa di me un uomo cinico e indecifrabile anche per te, gli occhi tuoi pieni e puliti e incantati non sanno la responsabilità. La responsabilità diretta o indiretta per tutte le stragi avvenute in Italia dal 1969 al 1984, e che hanno avuto per la precisione 236 morti e 817 feriti. A tutti i familiari delle vittime io dico: sì, confesso. Confesso: è stata anche per mia colpa, per mia colpa, per mia grandissima colpa. Questo dico anche se non serve. Lo stragismo per destabilizzare il Paese, provocare terrore, per isolare le parti politiche estreme e rafforzare i partiti di Centro come la Democrazia Cristiana l'hanno definita "Strategia della Tensione" – sarebbe più corretto dire "Strategia della Sopravvivenza". Roberto, Michele, Giorgio, Carlo Alberto, Giovanni, Mino, il caro Aldo, per vocazione o per necessità ma tutti irriducibili amanti della verità. Tutte bombe pronte ad esplodere che sono state disinnescate col silenzio finale. Tutti a pensare che la verità sia una cosa giusta, e invece è la fine del mondo, e noi non possiamo consentire la fine del mondo in nome di una cosa giusta. Abbiamo un mandato, noi. Un mandato divino. Bisogna amare così tanto Dio per capire quanto sia necessario il male per avere il bene. Questo Dio lo sa e lo so anch'io. 


Urbs salvia from Michele Mazzieri

I valori di cui il regime di Augusto si faceva portatore erano quelli del così detto mos maiorum, il costume degli antenati:
- la Pace
- la grandezza di Roma
- il valore dell'Agricoltura
- il recupero della Religione tradizionale.

Il recupero, formale, del mos maiorum era portato avanti in quattro ambiti:

  • Leggi sulla morale,

sul matrimonio, nella legislazione suntuaria che limitava il lusso e gli eccessi, alle quali il princeps si atteneva scrupolosamente,

  • Architettura

che celebrava, nel marmo dei monumenti, la gloria dello stato e la continuità con la Res Publica delle origini (Ara Pacis, Pantheon, Porticus Vipsania [vedi Tabula Peutingeriana], Archi di Trionfo, ma anche le tante Porte Augustee che punteggiavano le strade da Fano al Limes, negli innumerevoli Templi di Apollo).
A tal proposito Svetonio ci tramanda una frase di Augusto: "Ho trovato una città di mattoni, ve la restituisco di marmo. (Svetonio, Vite dei Cesari, Aug., XXVIII, 3)"
.

  • Arti pittoriche e plastiche

si pensi agli affreschi celebrativi della pace nel Tempio di Urbs Salvia, e alla ritrattistica ufficiale, diffusa in tutte le città dell'impero. Tempio e criptoportico [video]


  • Letteratura 

un ruolo determinante nel diffondere gli ideali della propaganda augustea lo ebbe la letteratura, la cui culla fu il Circolo di Mecenate. Scrissero, nell'età di Augusto alcuni dei più grandi poeti e storici latini: Virgilio, Orazio, Properzio, Tibullo, Ovidio, Livio etc.. e tutti presto o tardi scrissero opere che piacevano al regime.

2. Tacito vs Augusto

Gli oppositori non vennero perseguitati, ma la loro opera non trovò adeguata distribuzione e oggi non ci è rimasto nulla di quello che fu scritto dagli oppositori di Augusto, bisogna aspettare Tacito, che scrive ca. 100 anni dopo per leggere una voce critica.

Leggi il testo di Tacito: ANNALES I, 9-10


Risultati immagini per res gestae divi augusti
Ma il tempo è stato impietoso anche con le opere favorevoli al princeps. Solo un caso fortunato ha permesso che si conservasse la più importante delle opere storiche di regime: l'autobiogafia il cui Augusto celebra le proprie imprese e giustifica la propria politica: le Res Gestae Divi Augustiovvero gli atti del divino Augusto, un resoconto redatto dallo stesso imperatore prima della sua morte riguardante le opere da lui compiute durante la sua carriera politica.

Leggere un classico è davvero una fortuna, ma cosa ci dice e cosa non ci dice Augusto nella sua autobiografia? Cosa sottolinea e che cosa tace?


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3. Urbs Salvia

Quello che Ara Pacis, Pantheon, Porticus Vipsania facevano a Roma era replicato in scala ridotta in tutte le città dell'impero. Noni ne abbiamo una testimonianza precisa degli umili resti delle città della nostra regione. Non si tratta di siti archeologici spettacolari, ma sono straordinariamente utili per capire questa importante parte della nostra storia patria: 

Le terre della Regio V Picena furono infatti protagoniste di una colonizzazione a tappeto; per ricompensare i veterani di Augusto al termine delle guerre civili intere città vengono fondate o ricolonizzate.
Le nuove costruzioni recano i segni della propaganda augustea; nessuna città al mondo lo fa con tanta chiarezza come la grande Urbs Salvia. Oggi le pietre di quella che un tempo era stata una piccola e ricca metropoli sono sparse in tutta la regione, ma quello che è rimasto basta a restituirci un quadro della vita ai tempi del primo imperatore.

Set della foto di Urbs Salvia

Sono state inserite in quest'album le foto scattate a Urbs Salvia dalla 2F 2015. Se volete chiosare o commentare, ovviamente dovete iscrivervi a Flickr, ed entrare nel gruppo che è stato fatto apposta per questa attività: Le pietre di Urbs Salvia. Potete caricare altre foto o inserire le didascalie (anche questo è un lavoro importante e nessuno mai ha voglia di farlo)

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